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Il Sarto. Prendi un veicolo militare, dismesso e abbandonato e regalagli nuova vita, tra i boschi o nel deserto: è il lavoro tra l’artigianale e il maniacale di un paese dei balocchi per gli amanti della meccanica e delle mani sporche di grasso, la Truck 4×4 DVD.

News “ Professione camionista” 31 Ottobre 2018

La Truck 4×4 DVD è un’azienda molto speciale, perché di veicoli speciali si occupa: è stata la passione a strappare alla carriera forense Alessandro Pozzani, un futuro avvocato, e a fare di lui uno “spazzino” di veicoli militari perlopiù abbandonati. Uno spazzino che si trasforma in sarto quando c’è da dar loro nuova vita e persino nuovo valore economico. Facciamo quattro chiacchiere con Alessandro.

Come avviene l’approvvigionamento dei mezzi?

Ho l’appalto col il Ministero della Difesa per il ritiro dei veicoli usati, e poi ci sono le aste raggruppate nei vari Centri di Rifornimento e Mantenimento, dove vengono stoccati i veicoli che vengono ritirati dai reparti. Oggi la situazione è un po’ particolare. Lo Stato non ha soldi per le spese di stoccaggio e quindi i veicoli restano perlopiù nei reparti e tocca fare il giro periferico delle caserme per visionare i mezzi, fare un’offerta e ritirarli.

La novità degli ultimi mesi è che, sull’esempio di una caserma dell’8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti della Folgore, ha iniziato a diffondersi un nuovo tipo di asta, non più con pagamento ma con permuta, prevista da una normativa inserita nella Finanziaria di due anni fa.

Se prima si andava in Banca d’Italia a versare il gruzzoletto dell’asta aggiudicata e tutto finiva nel calderone centrale, senza che la singola caserma vedesse nulla in cambio dei veicoli dismessi, oggi con la permuta la caserma ottiene direttamente in merci il controvalore dei mezzi. Ritiro veicoli militari e in cambio porto attrezzi ginnici, computer, stampanti, carta, legna, insomma tutto ciò che la caserma richiede presso i fornitori di suo riferimento. Il vantaggio è per tutti, per le caserme che vedono qualcosa in mancanza della riassegnazione del denaro e per me, che riesco a ritirare veicoli in condizioni ben migliori.

I reparti sono motivati a curarli meglio perché sanno che buone condizioni equivarranno a una quotazione superiore. Ritiro camion anche direttamente dalla Iveco, veicoli promozionali o dimostrativi, ma anche prototipi, dismessi dopo prove e collaudi. Ricordo di aver ritirato un furgone per il trasporto carcerati, dismesso dopo le prove di blindatura: un giorno vedrà nuova vita come mezzo da lavoro o magari come carro attrezzi.

Porto a casa anche vetri, telai, bulloni, perché so che tutto prima o poi mi potrà servire per il ricondizionamento di uno dei veicoli che ho. Oggi ho qualcosa come 120 veicoli in giacenza, veicoli che ho acquistato a quattro soldi anche se a volte hanno una manciata di chilometri all’attivo. Il mio compito, insomma, è quello di trait d’union tra la produzione militare e il mondo civile. (…)

Articolo di Daniela Gallotti

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